La mia Giunta si è insediata quando ancora la crisi mordeva la vita economica e la coesione sociale della nostra comunità. La disoccupazione era sopra al 9% e molte famiglie erano cadute sotto la soglia di povertà. La prima cosa che ho proposto a tutte le rappresentanze istituzionali e sociali dell’Emilia-Romagna è stata quella di condividere un metodo, la concertazione, e un obiettivo, il lavoro.
È così che nel luglio 2015 abbiamo sottoscritto 2015 il “Patto per il Lavoro”.
Comuni e Province, Associazioni d’impresa e Organizzazioni sindacali, Professionisti e Terzo Settore, Università e Camere di commercio: per la prima volta, tutti insieme, abbiamo discusso e condiviso le scelte principali per sostenere la ripresa economica e l’occupazione, gli investimenti e le politiche di innovazione e internazionalizzazione. Attraverso questa cabina di regia abbiamo mobilitato oltre 22 miliardi di investimenti
Abbiamo rafforzato la coesione sociale della nostra comunità investendo sui servizi alle persone e alle famiglie; abbiamo tagliato le liste d’attesa per visite ed esami in sanità e aperto tante case della salute per la medicina di prossimità; abbiamo istituito la prima misura generale di contrasto alla povertà e reso gratuiti i bus per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale; abbiamo abolito per primi i superticket e avviato un drastico abbattimento delle rette per i nidi.
Abbiamo triplicato i fondi per la cultura e raddoppiato quelli per la sicurezza. Abbiamo realizzato i primi bandi per qualificare e ampliare le strutture sportive, ma anche i primi progetti di rigenerazione urbana. Abbiamo bloccato il consumo del suolo e varato la prima legge per l’economia circolare. Abbiamo aumentato la raccolta differenziata dei rifiuti superando il 70% e accresciuto di oltre 175 km la rete delle piste ciclabili, diventando la prima regione delle due ruote. Abbiamo sbloccato le principali infrastrutture del territorio, ferme da troppo tempo, ma abbiamo anche avviato la “cura del ferro” con il completo rinnovo dei treni regionali e sostenuto quello dei bus delle aziende di trasporto pubblico locale.
In questi anni l’indebitamento della nostra Regione, già tra più bassi, si è ridotto ulteriormente, mentre attraverso la centrale regionale degli acquisti abbiamo risparmiato diverse centinaia di milioni di euro negli appalti e nella gestione, potendo reinvestire queste risorse in maggiori servizi e nella riduzione delle imposte e delle rette per famiglie e imprese.
Infine, abbiamo attivato il percorso verso una maggiore autonomia regionale per affrontare in modo più adeguato le sfide del cambiamento. Un’autonomia rispettosa della Costituzione, dell’unità nazionale e della solidarietà fra territori, principi per noi assolutamente inviolabili, ma in grado di migliorare i rapporti tra amministrazione centrale e autonomie locali. Soprattutto un’autonomia per rafforzare la programmazione degli investimenti, per snellire e semplificare le procedure, per rendere ancor più efficienti ed efficaci i nostri servizi per i cittadini e le imprese.